Roma, 5 ottobre 2024: nessun divieto, nessun DDL sicurezza! | Palestina Libera

Roma, 5 ottobre 2024: nessun divieto, nessun DDL sicurezza!  | Palestina Libera

Nonostante il divieto, nonostante gli intimidatori comunicati delle forze dell’ordine che promettevano ripercussioni gravi sui manifestanti, ieri siamo stati in piazza insieme a migliaia di persone a Roma per dire ancora una volta STOP AL GENOCIDIO E STOP ALLE AGGRESSIONI MILITARI DI ISRAELE IN LIBANO!

Arrivare a Roma non è stato, però, affatto semplice: diversi sono stati i fermi, 3 dei nostri compagni e compagne hanno ricevuto il foglio di via che limiterà la loro possibilità di muoversi fino a un anno e mezzo!
Non è stato concesso loro nemmeno di arrivare a Roma. Sono stati fermati e portati in questura, dove hanno trascorso l’intera giornata, e rispediti direttamente a casa.
Persone, insomma, fermate senza motivo, solo ed esclusivamente per impedirgli di partecipare alla piazza che, nel frattempo, era stata autorizzata.

Per chi è invece arrivato a Roma, senza essere fermato alla stazione o addirittura in autostrada con i vari blocchi stradali che si incontravano, si è presentata una città blindata. La piazza dove era indetto il presidio era letteralmente “ingabbiata”. Per entrare in migliaia hanno subito identificazioni, esponendo e facendo fotografare il proprio documento agli ingressi. Si tratta di un vero e proprio Stato di Polizia.

E questo non è valso solo per noi da Napoli: compagni e compagne da tutta Italia hanno subito ripercussioni del genere.

Al ritorno il clima non è stato diverso: chi si è recato alla stazione è stato presto raggiunto da un reparto della celere, mentre alcuni che si sono mossi in autobus, come i compagni e le compagne di Pisa, sono stati nuovamente fermati per poi ricevere altri 14 fogli di via.
E alla fine della giornata, dopo le cariche, diversi compagni sono stati portati in questura, uno andrà a processo per direttissima lunedì.

Il dato più rilevante della giornata di ieri, però, rimane uno: non c’è tentativo di criminalizzazione o di intimidazione che tenga dinanzi alla voglia di giustizia delle migliaia di persone che ieri hanno marciato per le strade di Roma.

Ancora una volta ci siamo ripresi le strade e le piazze delle nostre città per ribadire fermamente che questo governo complice del massacro che tutt’ora si sta compiendo in Palestina, e da diverse settimane in Libano, non ci rappresenta.
Da un anno ormai la Palestina mostra quanto i governi occidentali di “democratico” non hanno nulla, come ben dimostra la giornata di ieri.
Hanno provato a farci rinunciare al nostro diritto a manifestare e al dissenso mentre continuano a vendere armi a Israele e ad esportare morte in tutto il mondo.
Ma ancora una volta hanno fallito.

Non ci stupisce, quindi, che i giornali di stamattina abbiano completamente rimosso le ragioni della protesta e della piazza, prestandosi semplicemente alla criminalizzazione dei movimenti, e preparando il terreno perché questa permanga negli appuntamenti futuri.

Che avanzino i divieti, i decreti e tutto ciò che è perfettamente in linea con il ddl 1660 che, con tutte le probabilità, a breve passerà in senato continueremo a scendere nelle nostre piazze a gridare che l’autodeterminazione del popolo palestinese è un diritto e in quanto tale va tutelato.
Continueremo a ribadire che Israele non può rimanere impunita nonostante i tanti crimini di guerra commessi non solo nell’ultimo anno, bensì da 76 anni, in Palestina e non solo.
Continueremo a difendere con gesti singoli e collettivi un’altra umanità, a costruire comunità solidali, a difendere i nostri territori dalla speculazione e i nostri corpi dallo sfruttamento.

Anche per questo, martedì 8 alle 18.30 all’Ex OPG, abbiamo organizzato un’assemblea pubblica per costruire insieme una grande mobilitazione popolare contro il G7 della difesa che si terrà nella nostra città il 18,19 e 20 ottobre.

Contro ogni guerra e aggressione imperialista, il primo giorno di pace sarà l’ultimo di occupazione!
STOP THE WAR!

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