Nella giornata di sabato le strade adiacenti al carcere di Poggioreale si sono riempite di centinaia e centinaia di persone. Tutte gridavano a gran voce un nome: Alhagie Konte.
Alhagie era un nostro fratello, compagno storico del Movimento Migranti e Rifugiati Napoli, ragazzo di 27 anni che, durante la sua detenzione in carcere si è ammalato di tubercolosi, mai diagnosticata e mai curata e che, infine, lo ha ucciso.
Alhagie è l’ennesima morte di Stato, di un sistema carcerario disumano, di razzismo, perché se sei nero, in questo paese, puoi sputare sangue in una cella, non verrai soccorso come meriti.
Pretendiamo verità e giustizia.
Tantissime sono le personalità che, da quando hanno appreso la notizia, ci hanno mandato tutta la loro solidarietà. Tra queste il cardinale Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli, il quale ci ha spedito questa lettera che pubblichiamo qui interamente:
A tutte le donne e gli uomini di buona volontà presenti al presidio per Alhagie Konte
Carissimi tutt,
ci sono nomi che gridano anche quando ci giriamo dall’altra parte, afferrati da un’indifferenza che uccide.
Alhagie Konte era un giovane uomo, un fratello, un volto tra tanti volti che chiedono solo di essere riconosciuti come persone.
È morto nel carcere di Poggioreale, nel 2025, di tubercolosi. E questa morte pesa su tutti noi.
Non possiamo accettare che la povertà, la solitudine o la fragilita diventino condanne ulteriori, perché non c’è reato che cancelli la dignità umana o che la metta tra parentesi. Non possiamo voltare lo sguardo quando una vita si spegne nelle mani di chi dovrebbe custodirla nella prospettiva della rieducazione, così come insegna la nostra Costituzione. E il Vangelo, poi, ci insegna che ogni volto umano è prezioso agli occhi di Dio, e chiede rispetto, ascolto, cura.
La vostra presenza qui, la vostra manifestazione non violenta, la vostra cittadinanza attiva sono un segno luminoso per questi tempi: dicono che la dignità non ha colore, che la giustizia non ha confini, che l’indifferenza non può diventare abitudine.
Custodite questo grido, fatclo parola che costruisce ponti e non muri. Perché Alhagic non muoia
due volte: una per la malattia, e una per il nostro silenzio.
Grazie per la vostra presenza!
Napoli, 25 ottobre 2025
Don Mimmo Battaglia