Ja diciamoci la verità: nisciun se ne fotte. In Campania si vota domenica e molti manco lo sanno.
Chi pure lo sa dice: “fa tutto schifo, io me ne stong a casa”. In capa sua s’è messo la coscienza a posto.
Campa bbuon.
Ora, se volessimo fare i populisti, e prendere un po’ di like sotto a questo post, sapete che diremmo? Fanno bene!
I politici rubano, la politica non serve a niente, tant cca nun cagn niente. Non è la frase che sentiamo di più, da anni?
E allora ripetiamocela ancora, così ci diamo ragione tra di noi e ci sentiamo un poco più forti.
Però mettetevi un attimo dalla parte dei famosi politici ladri, dei camorristi, di quelli che ci comandano. Secondo voi loro mo’ si stanno prendendo collera che voi non andate. Ma quando mai! Chist stanno solo pensando: “speriamo che a votare non ci va nessuno, così ci vanno solo i miei”.
Perché se noi non andiamo a votare, per loro diventa più facile eleggere. Servono meno voti. Si fa un derby tra le varie clientele: chi è in grado di promettere di più, di offrire più fritture di pesce, di ricattare un po’ di più, quello vince.
E tutta sta compravendita si fa alla luce del sole, perché non esiste nessuno che li guarda. Nessuno che si interessa, tanto che si interessa a fare se non vota. “Votare non serve”, no? E allora mandiamoci il figlio di qualche camorrista in Consiglio!
E secondo voi cosa pensa la Meloni e quelli che come lei si ispirano al fascismo, che per prima cosa ha evitato che la gente votasse?
Dicono: è bbuon!
Non si devono preoccupare di togliere il voto con una dittatura, che è una tarantella perché magari qualcuno si indigna e si ribella, no.
Basta diffondere questo ragionamento e fare morire un diritto a poco a poco.
Così il popolo non va a votare, anzi non partecipa proprio, si abitua a farsi comandare, e risolve i suoi problemi andando a chiedere il favore al potente di turno. Praticamente quello che accadeva secoli fa. Quello che accade in tanti paesi che noi diciamo incivili.
Allora, noi capiamo chi di fronte a una classe politica che obbedisce agli stessi padroni e dice in sostanza le stesse cose, non ha voglia di andare a votare. Capiamo chi si sente abbandonato e usa sta cosa per protestare. Capiremmo meglio se poi protestasse fino in fondo, organizzandosi insieme ad altri per cambiare le cose. Ma capiamo che pure questo è difficile.
E però uagliù dobbiamo pure essere sinceri: ma perché dobbiamo fare un favore alla camorra legale e no?
Come comunità dell’Ex OPG “Je so’ pazzo” noi questo favore ai potenti della nostra terra non lo vogliamo fare.
Andremo a votare, invece.
Andremo a votare per affermare i valori che ci hanno messo insieme e hanno trasformato questa prigione abbandonata in un luogo di socialità aperto a tutti.
Siamo un bene comune, e andremo a votare per difendere i beni comuni.
Come il diritto alla sanità pubblica, che difendiamo ogni giorno con il nostro Ambulatorio Popolare.
Il diritto a un salario dignitoso e a un lavoro in regola, che pretendiamo con la nostra Camera del Lavoro.
Il diritto a un’istruzione pubblica, gratuita e accessibile a tutte e tutti, per cui ci battiamo ogni giorno, a Materdei e non solo, con il nostro Doposcuola Popolare.
Il diritto di affermare che tutti gli esseri umani sono uguali, anche se hanno un colore della pelle diverso: una lotta che portiamo avanti da nove anni con il Movimento Migranti e Rifugiati Napoli.
Il diritto allo sport e alla cultura, con la Palestra Popolare Carlos & Smith e con il nostro Teatro Popolare.
Il diritto a vivere in un mondo più giusto dal punto di vista sociale ed ambientale.
Andremo a votare per cambiare questa politica.
Ma, soprattutto, per far sì che questo voto non sia una cosa data e dimenticata: ma uno dei tanti strumenti che possiamo usare per cambiare questa società.
Voi che ne pensate?