Ascanio Celestini è da sempre il poeta e il narratore teatrale della marginalità. In particolare alla salute mentale, alle sue storie di repressione, ha dedicato uno spettacolo, un libro, un film: "La pecora nera".
Alessio Lega - cantastorie libertario - al medesimo tema aveva dedicato un CD e un concerto itinerante giusto dieci anni fa: "E ti chiamaron matta".
A distanza di 10 giorni dalla sua uscita è impossibile tenere un conto di tutte le recensioni, gli articoli e i pareri che si sono susseguiti sul film ispirato alla storia di Stefano Cucchi. Ma al di là dei palesi meriti del film, quello che sentiamo necessario sottolineare oggi è la storia, secondo noi preziosa, che si è materializzata tutt’attorno.
Non ve lo nascondiamo: siamo preoccupati.
Come non esserlo davanti alla crisi economica che incide nelle nostre vite, all’assenza di un lavoro o di una pensione, al pensiero di ammalarci e non poterci curare, all’idea di dover passare la vita aspettando di prendere un bus o pagare un mutuo, senza poter avere quello che ci spetta, quello che un paese così ricco ci potrebbe dare? Come non esserlo davanti alla barbarie che avanza, agli spari contro chi ha la pelle nera, al vicino che diventa un nemico, alla parte peggiore del paese che si toglie la maschera, forte del numero? Come non esserlo quando sai che non è finita, che il ricatto economico e la creazione del nemico può andare avanti a lungo, che la guerra fra poveri può continuare, che nel nostro paese abbiamo davanti solo due risposte, entrambe pessime per noi?
A Napoli si dice così quando qualcuno che ha preparato un pasto non si aspetta di avere ospiti, oppure capita di dover sfamare bocche in più improvvisamente.
Da anni ormai questo pezzo di città vive ai margini dei servizi e sotto il controllo della camorra e delle speculazioni dei grandi imprenditori. Vecchi e nuovi abitanti vivono di fatto sotto un regime di coprifuoco. Abitanti dei centri di accoglienza a cui la Prefettura, non garantisce accoglienza, e impone orari di rientro tra le 20 e le 7 di mattina, e abitanti vecchi e nuovi ostaggio della criminalità organizzata.
1. Sportello di tutela legale per i lavoratori
Ogni mercoledì, dalle 18:30 alle 19:30
Vi collaborano ben sei avvocati e un consulente del lavoro. È gratuito.
Si trova presso la Camera Popolare del Lavoro dell’ex-OPG “Je so’ pazzo” per consulenze, consigli, lettura della busta paga, ricorsi e vertenze di lavoro.
Lo sportello ha all’attivo 46 lavoratori seguiti e 22.900 euro vinti solo nel suo primo anno di attività nel 2016/2017. Ad oggi i lavoratori seguiti sono stati 116 e i soldi recuperati e messi nelle tasche dei lavoratori sono 44100 euro.
Perché il Decreto Dignità in materia di lavoro è un'operazione di propaganda e perché questa propaganda è comunque meglio di quanto fatto da qualunque governo degli ultimi 30 anni (ovvero: stiamo messi male)
© 2021 FavThemes