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Ibrahim Manneh aveva 24 anni, era nato in Costa d’Avorio, era cresciuto in Gambia e da anni viveva qui a Napoli. Ibrahim è morto nella notte tra il 9 e il 10 Luglio di malasanità e di razzismo. I suoi amici, i suoi familiari, i suoi compagni, non sanno ancora come sia stato possibile morire così. Eppure, ciò che ha ucciso Ibrahim non è frutto del caso: il semplice racconto delle sue ultime 24 ore di vita è esemplare dello stato attuale di questo Paese, del clima di odio e di indifferenza all’interno del quale vogliono gettarci, di un sistema ingiusto e spietato dove i diritti più elementari vengono negati.
Questa è la testimonianza di chi da giorni sta fronteggiando immensi roghi boschivi, le parole sono cariche di rabbia e frustrazione.
Giovedì 27 Luglio - Ex OPG “Je so’ pazzo” (Via Imbriani 218)
SERATA BENEFIT: SUONI E PAROLE per IBRAHIM
apertura ore 20:00: Cena di solidarietà
dalle ore 21 IN PUNTO: Jam e palco aperto a chi vuol dare il proprio contributo.
a seguire - IN CONCERTO: EPO - ‘E ZEZI
"Ora ci stanno passando i Canadair in testa. ci hanno evacuato da Monte S.Angelo, insieme ad altre centinaia di studenti, per questo incendio che è divampato a Via Cinthia. non si respira... odori strani".
Ci colleghiamo alla rete e vediamo che brucia anche la collina di Posillipo, Pozzuoli, Pianura e ancora Torre... ma che cazzo sta succedendo?
Abbiamo ricevuto una lettera da una dottoressa napoletana! Pensiamo debba girare tanto.
Purtroppo dobbiamo comunicare una notizia terribile, che ci tocca da vicino.
Non capita spesso di finire un corteo così... Dopo sei ore per strada, le ultime due trascorse ad aspettare che finisse l'incontro in Prefettura. Domani proveremo a ragionare con più calma, per adesso vogliamo solo dire grazie.
Grazie alla famiglia di Ibrahim e ai suoi amici, per aver tenuto duro in un momento di dolore, per averci dato una grande lezione di dignità.
Grazie ai migranti dei CAS, che sono venuti in massa al corteo, nonostante le seccature e i problemi che passano con i direttori dei centri.
Da settembre 2016 a inizio giugno si sono rivolti al nostro sportello legale gratuito ben 46 fra lavoratrici e lavoratori.
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