Quarantasei anni fa la nazionale della DDR batteva la Germania federale in una delle partite simbolo dell’intreccio tra sport e politica del Novecento.
E quella di Amburgo – tra l’altro città culla del movimento operaio tedesco – non è una delle varie vittorie di Davide contro Golia, una curiosità tecnica per fissati, tanto da non poter essere oscurata, nella memoria, nemmeno dalla successiva vittoria della coppa del mondo (sportiva e metaforica) da parte dell’Ovest.
Inauguriamo, con questo contributo, una rubrica sulle biografie di antifascisti che vale la pena di ricordare. La rubrica è a cura del prof. Giuseppe Aragno
Oggi tocca a Clotilde Peani. Il fascismo ha sempre colpito la libertà di pensiero e di azione, cercando di interpretarla come devianza, aprendo agli oppositori le porte del carcere e del manicomio. Quando poi gli oppositori erano donne, come spesso avviene, il catalogo di definizioni criminali si arricchiva ancora di più dando gioco facile alla discriminazione e all'emarginazione. Ricordare Clotilde non vuol dire solo ricordare un'antifascista... vuol dire anche ricordare come sul corpo e sulla mente delle donne si giochi la battaglia tra la rivoluzione, il progresso, e la barbarie.
È vero, ci ammazza e in questo senso è un nemico feroce dell’umanità. Vero è anche, però, che per suo conto l’umanità è stata nemica di se stessa, consentendo ai sacerdoti del dio mercato ci sacrificare scuola, ricerca, sanità e diritti dei lavoratori sull’altare delle chiese neoliberiste.
In questo inizio di secolo le pandemie si sono susseguite con una frequenza ignota ai tempi passati.
Finale di Coppa Italia di ieri.
La partita viene giocata a porte chiuse per le misure anti-Covid.
Ma invece di lasciare, come in passato, gli spalti vuoti, la televisione aggiunge un filtro che crea tifosi virtuali.
La signora della foto si chiama Flora Beneduce.
Consigliera regionale di Forza Italia, fedelissima di Luigi Cesaro.
Cesaro lo conoscete anche fuori Napoli, no? Crozza ne faceva l'imitazione... Gigino 'a purpetta... Dicono si chiamasse così perché a "ogni appalto era solito pronunciarsi elegamentemente "e la polpetta pe' me nun jesce?" (il Messaggero, 10 giugno).
Un uomo della Prima Repubblica, che inizia coi socialisti e passa a Forza Italia.
Arrestato la prima volta nel 1984 nell'ambito di un blitz contro la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
Infinite volte indagato per rapporti con i clan...
Questo articolo è il secondo di una serie di tre contributi su crisi economica, pandemia e impatto sulla produzione e sul lavoro in Italia e nel mondo il primo lo trovate qui
Nell’immaginario italico, le ricorrenze sono sempre molto sentite: quando si incappa in una “cifra tonda”, viene sempre voglia di ricordare quell’evento del passato. Salvo poi dimenticarsene già dal mese dopo, per non dire dell’anno dopo: quel +1 che è fastidiosamente il meno tondo possibile.
«Ogni politica di emancipazione
deve puntare a distruggere l’apparenza
dell’ordine “naturale”»
Mark FIsher
Quando ero bambino una maestra mi fece fare un gioco che in molti avranno affrontato nel corso della propria esperienza scolastica. Mostrando a me e i miei compagni una carta geografica insolita, ci invitava a leggerla e comprenderla, senza darci spiegazioni. Si trattava di una carta che non aveva al centro l’Italia, e nemmeno l’Europa.
Mi è capitato di vedere l’ultimo cartoon di Zerocalcare sulle rivolte negli Stati Uniti e il primo pensiero è stato: oh, finalmente! Finalmente qualcuno che sposta l’attenzione sul fatto che negli Stati Uniti in questi giorni, mentre si buttano giù statue di un passato che evidentemente non è stato magnifico per tutte e tutti, si fanno anche tante altre cose: si procede a tagliare i finanziamenti alla polizia per destinare quel denaro a servizi sociali di vario tipo, si moltiplicano forme di autorganizzazione dal basso e gestione autonoma di diversi spazi urbani, si sente finalmente la voce di chi per troppo tempo è stato costretto a rimanere in silenzio.
"Sono entrati con i manganelli, hanno messo tutto a soqquadro, ci hanno picchiato per niente... Ci hanno rasato i capelli a zero (...) Ma dopo che ci avevano aperto la testa con i manganelli. Non possiamo fare videochiamate, solo telefonate, perché siamo tutti rotti".
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