Di Eliana Como, portavoce nazionale #RiconquistiamoTutto - opposizione CGIL
Quando in primavera è esplosa la prima crisi sanitaria in Italia, soprattutto nelle regioni più industrializzate del nord, le pressioni degli imprenditori per non fermare l’economia, anteponendo il loro profitto alla nostra salute, sono state feroci. Quegli stessi padroni, in larga parte metalmeccanici ora chiedono anche il conto sul piano economico e salariale. Conto che la gran parte dei lavoratori e delle lavoratrici ha già pagato, tra centinaia di migliaia di licenziamenti dei precari e cassa integrazione (che copre mediamente solo poco più della metà del salario e che, dove non è stata anticipata dall’azienda è arrivata con mesi di ritardo).
A trentun anni dal crollo del Muro di Berlino, è ora di fare i conti con una storia politica tutt’altro che conclusa e dire le cose come stanno. Si dice che “una sconfitta non rende ingiusta una causa” e, a vedere come vanno le cose, probabilmente quel Muro proteggeva anche noi. Avvertenza: quanto segue non è adatto a chi si beve le “biografie del comunismo” di Paolo Mieli o si strugge per le “anime prigioniere” di Ezio Mauro, e ai liberali a mano armata che da anni raccontano sempre le stesse banalità.
A Napoli continuano le proteste. Siamo stati in piazza anche ieri [26 Ottobre], in una piazza che si preannuncia molto composita.
Ma non basta andare in piazza, perché se non ci vai organizzato rischi di fare l'utile idiota di qualcuno.
Vi faccio un esempio: oggi il Governo dice che i piccoli commercianti e 350.000 imprese avranno indennizzi.
di Geraldina Colotti
[riprendiamo e pubblichiamo un articolo comparso su L'Antidiplomatico. L'articolo originale si trova qui]
Una giornata storica, quella vissuta in Cile durante il referendum costituzionale del 25 ottobre. Due i quesiti nella scheda. Il primo chiedeva ai cittadini di approvare o rifiutare una nuova costituzione. In caso affermativo, si doveva scegliere l’organo deputato a redigere la nuova Carta magna. Nel primo caso, un’Assemblea Costituente composta da 155 cittadini, eletti alle prossime amministrative dell’11 aprile 2021 in base a criteri di parità di genere e alla partecipazione di delegati delle popolazioni indigene. Nel secondo, una convenzione mista, ossia 50% di parlamentari designati dal Congresso e l’altro 50% da cittadini eletti con voto popolare, come nel primo caso.
La fiscalità di vantaggio sarà un fallimento per il popolo del Sud; serve un vero “Piano per il Lavoro”.
Quale destino per il Sud Italia? Quali progetti per invertire la rotta, superare la frattura storica col Nord? In questi mesi se n’è finalmente parlato, ma non c’è stato un vero dibattito. Gli articoli sulla stampa, le interviste ai politici, finanche le sortite elettorali, rasentavano un unanimismo che mi ha lasciato basito.
Ero in piazza a Napoli stasera.
Non volevo scrivere nulla perché su FB si finisce a fare le tifoserie e la situazione - sociale e sanitaria - è complessa e delicata. Però sto leggendo in rete cose inaccettabili e vorrei provare a far capire, anche fuori Napoli, cos'è successo, rispondendo alle domande più comuni.
Cercherò di essere obbiettivo al massimo, poi ognuno si fa le sue opinioni. Abbiate un po' di pazienza.
A marzo siamo stati sorpresi. La prima reazione è stata la paura. Si tendeva a giustificare la politica perché c'era un evento inimmaginabile, mondiale.
Come nelle guerre, si chiedeva innanzitutto stabilità. Chi poneva problemi, chi non obbediva, chi osava andare a correre, era un nemico. Ci si stringeva al potere perché era l'unico che ci poteva salvare. Siamo stati disciplinati.
Un gruppo internazionale di ricerca cui collaborano studiosi di paesi e laboratori diversi ha redatto recentemente un rapporto dedicato a quantificare gli effetti di due diverse strategie utilizzabili per distribuire un eventuale vaccino anti COVID-19.
Nel loro lavoro gli autori utilizzano un Global Epidemic and Mobility Model (GLEAM), per studiare l'effetto di diverse modalità di allocazione del vaccino alla popolazione mondiale.
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