Eric, Francis, Ibrahim, Owusu, Joseph, Karim, Justice. Nove anni fa la Camorra dei Casalesi ha sparato sui loro corpi di giovani lavoratori 150 colpi di kalashnikov.
Ammazzati così, per gli affari criminali di qualcun altro, il boss Giuseppe Setola, che non ha esitato dopo a definirli poco dopo "sporchi negri".
Non dimentichiamo nulla, la reazione delle comunità immigrate che ebbero il coraggio di non stare in silenzio il giorno dopo, non dimentichiamo il tentativo di criminalizzare quei giovani da parte dei giornali e delle tv. Non dimentichiamo perché di Camorra si muore sempre, nelle nostre periferie abbandonate a se stesse, nei nostri quartieri più poveri. E sono sempre fratelli e figli del popolo quelli che ci rimettono tutto.